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Nelle acque blu dell’oceano un branco di delfini si prepara alla pesca quotidiana. Uno di loro si allontana per giocare con le onde della barriera corallina. È Daniel Alexander Dolphin, il grande sognatore. “Sei un perdigiorno”, gli rinfacciano i suoi compagni.

“Sei un sognatore”, lo incoraggia il mare. Tuffo dopo tuffo, Daniel impara ad ascoltare quella voce che solo lui sente e, quando arriva il momento, il suo momento, non ha dubbi. Qualcosa al di là della barriera corallina  lo attende invitandolo al salto che cambierà per sempre la sua vita. Preso il largo con slancio, scoprirà cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore. Quale sorpresa quando scopre di non essere solo! Creature sconosciute, messaggere di saggezza, lo guideranno all’appuntamento con l’onda perfetta. Una storia di coraggio, solidarietà e speranza, un dono che lo scrittore intende fare a coloro che sanno esplorare con il cuore la magia che si nasconde dietro l’apparenza delle cose.

Si tratta di una “favola” che, al pari di “Il gabbianoJonathan Livingston", ci fa ricordare le cose importanti della vita. E per fare questo, l’autore ci descrive  un paesaggio fantastico, vasto e naturale come è il mare; un ambiente incontaminato e abitato dalle stupende creature marine, ma soprattutto non sporcato dalle mani dell’uomo. È fondamentale seguire sempre ciò che ci suggerisce il cuore e soprattutto non farci influenzare dai pensieri delle altre persone o di chi non sa rischiare scegliendo la strada più semplice, per arrivare ad un obiettivo. Il difficile è seguire i propri sogni lottando e superando le nostre paure, preferendo un cammino che potrebbe anche essere difficile, ma che impegna tutto il nostro animo e le nostre energie.

“La maggior parte di noi non è preparata ad affrontare i fallimenti ed è per questo che non siamo capaci di compiere il nostro destino. È facile sfidare quel che non comporta alcun rischio”.

Altrettanto coinvolgente e suggestiva è la lettura de “L’onda perfetta”: alla soglia dei quarant’anni, John Williams si accorge che tutto ciò, per cui ha faticato fino a quel momento, non lo appaga realmente e non è in grado di regalargli la serenità o meglio la felicità sperata. Eppure John Williams ha tutto ciò che un uomo potrebbe desiderare, un lavoro invidiabile, una posizione economica di tutto rispetto, una casa da sogno davanti all’oceano, ma qualcosa non va come dovrebbe andare. Poi un giorno l’incontro con Simon, un pover’uomo almeno all’apparenza, una figura misteriosa, un soggetto curioso, che irrompe nella vita di John all’improvviso e altrettanto rapidamente cambia il destino del nostro protagonista. Un lungo percorso di riflessioni sul vero senso della vita, sulla felicità vera, sull’importanza di piccoli gesti, fa luce nell’universo di John, il quale un passo alla volta capirà finalmente cosa fosse quel senso di vuoto, di insoddisfazione che caratterizzava la sua vita, perché ora John è finalmente pronto a prendere il largo, a partire alla volta della vita, da vivere istante per istante, cogliendo le piccole gioie che essa è in grado di regalarci.
“…Il futuro sembra sempre lontano, ma avanza rapidamente: occorre prendersi il tempo per vivere, per essere felici, prima che sia troppo tardi…” Dovremo ricordarcelo più spesso a volte!

                                                                                                                        Massimo Lupo, II A

Articolo inviato dal Prof. Flavio Nimpo

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