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GLI STUDENTI DEL GRUPPO DI LETTURA DEL LICEO TELESIO PARTECIPANO ALLA GIURIA DEL PREMIO CULTURA MEDITERRANEA,  NARRATIVA GIOVANI, E NE RACCONTANO I LIBRI CANDIDATI.

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I SANTI D’ARGENTO

Di Giancarlo Piacci - Ed. Salani 

 

Il libro è stato particolarmente apprezzato da noi studenti per la trama costruita in modo avvincente: essa, dosando le rivelazioni in misura calibrata, porta alla luce una verità scomoda, che costringe il protagonista a fare i conti anche con sé stesso. 

Si tratta di un giallo, infatti, che ha al centro un giovane uomo, Vincenzo, dal passato oscuro e doloroso, depresso, dipendente da psicofarmaci (che egli assume in modo massiccio), in volontario esilio a Bacoli, costretto, suo malgrado, ad indagare sul dubbio suicidio del figlio di un camorrista in carcere, Giovanni, al quale è legato da un ambiguo rapporto di amicizia e gratitudine.

L’indagine lo costringe ad abbandonare la sua vita “sospesa”, in cui l’unica luce è rappresentata dalla presenza di un saggio pescatore, Antonio, che lo sostiene  con affetto paterno; Vincenzo ritorna perciò, non senza difficoltà, a Napoli, nella sua città, nella casa di sua madre, una donna di grande forza e personalità, a cui l’autore dedica un magnifico e sorprendente ritratto.

Da qui un susseguirsi di incontri, personaggi, avvenimenti, scoperte in un continuo intreccio di passato, presente e futuro: 

  • Il passato, che viene rievocato in modo intermittente,  è l’infanzia a Napoli, il rapporto col padre morto prematuramente, i riti e i miti di famiglia, poi la fuga a Milano in cerca di una nuova vita, il contatto troppo ravvicinato con le organizzazioni criminali del Sud e in particolare con Giovanni, il capo camorrista, il tenero e doloroso rapporto con Marta, una giovane tossicodipendente dal destino tragico.
  • Il presente è un’indagine difficile che porta Vincenzo, a fianco di Burt un piccolo delinquente locale, amico del giovane suicida, a gettare lo sguardo dentro le cosche mafiose e dentro un sistema che si rivelerà corrotto e difficile da scalfire.
  • Il futuro, invece, è una proiezione, indotta in parte, forse, dalle sostanze che il protagonista assume e che lo imprigionano talvolta in fantasticherie su una vita  che sarebbe potuta essere e che invece non sarà mai.

Man mano che la vicenda prende corpo, il protagonista sarà costretto ad affrontare tutti i suoi fantasmi, le sue ferite, i suoi sensi di colpa, il suo passato irrisolto. È come se accanto all’indagine sul suicidio del giovane Raffaele se ne svolgesse  un’altra in parallelo: quella alla scoperta del proprio sé più profondo e questo porterà il protagonista a scontrarsi e a fare i conti con i sentimenti più importanti: l’amore, l’amicizia, la paura, il desiderio di vendetta. 

In mezzo a tanto dolore emerge con potenza l’insegnamento del suo amico Antonio, uomo di mare solido e capace di affetto disinteressato e incondizionato: i naufraghi non possono essere lasciati in mezzo al mare, sarebbe un delitto imperdonabile. È un codice morale che mai vacilla e vale per i naufraghi di ogni genere, anche quelli spinti da un’infinità di motivi  tra i marosi della vita. Quel codice spingerà Vincenzo a sottrarsi al buio e all’incertezza, aiutandolo a compiere la scelta giusta, ad apprezzare la libertà dello spirito con l’intensità del sentire di un  sopravvissuto.

Il tutto sullo sfondo di una città labirintica, aspra e meravigliosa insieme, teatro di una umanità dolente e potente, una città che diventa protagonista, difficile da svelare nella sua natura più vera, contraddittoria, una città che non rivela i suoi segreti al primo venuto, “Napoli conserva e  tace”, nasconde tanti misteri e cela anche la grandiosità della sua bellezza in cunicoli che il turismo volgare mordi e fuggi, di cui sono intasate le strade del centro, non è in grado di vedere.

È una città strabica, come l’autore  la definisce in chiusura, obbligata da sempre “ad osservare contemporaneamente le due metà che la compongono”. Esattamente come l’anima di Vincenzo, questo riuscitissimo protagonista del libro, un’ “anima perennemente divisa tra una parte che sprofonda ed una che resiste”.

  

Gruppo di lettura LIBER-I

Liceo Classico  B. Telesio

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